Scuola basta annunci, serve un cronoprogramma vaccini
Bocciata ancora una volta l’ordinanza di chiusura
A Spirlì vogliamo che arrivi un messaggio chiaro ed inequivocabile: Si attivi insieme al suo staff per avviare sin da subito il piano vaccinale per docenti e personale Ata con un cronoprogramma chiaro, con tempi certi e senza ulteriori rinvii.
Ancora una volta il Tar Calabria ha bocciato una ordinanza sulla chiusura delle scuole da parte del presidente ff della Regione Calabria, Spirlì, che dimostra, con questa ulteriore ordinanza imperativa di chiusure delle scuole, di avere poca dimestichezza con le formule amministrative e di ignorare che una zona gialla prevede un tasso di contagio sotto controllo tale da non procurare allarmismo sanitario e quindi poter consentire la chiusura delle scuole.
Il tema non è chiudere le scuole, ma come garantire che le stesse rimangano aperte e quali garanzie sanitarie la regione Calabria deve introdurre.
Ad oggi tutte le richieste sindacali sono state cestinate come la tracciabilità dei contagi nelle scuole, la garanzia di un’efficace sistema dei trasporti, i tamponi da effettuare nelle scuole, per non parlare del piano vaccinale a tutti gli operatori scolastici, unico strumento, in questo momento, di garanzia sanitaria con la possibilità di mantenere aperte tutte le scuole di ogni ordine e grado.
Ma il presidente Spirlì preferisce alle azioni concrete, azioni amministrative che di fatto mantengono il sistema scolastico calabrese in una bolla di massima incertezza, speculare forse più ad accattivarsi l’orientamento di chi ragiona di pancia e non effettivamente prendere la questione sanitaria dalle corna, come le situazioni di criticità emerse in questo lungo anno meriterebbero.
L’annuncio del piano vaccinale per gli operatori scolastici fatto oltre un mese fa sempre da parte del FF Spirlì che fine ha fatto? Lo stesso sarebbe dovuto partire dal 10 marzo, in quale sottobosco cartaceo si è arenato? Il presidente Spirlì dovrebbe rivolgersi al mondo della scuola con un atteggiamento più responsabile non divagando con annunci che destabilizzano e rendono incomprensibili le decisioni che vengono prese. A confusione si aggiunge altra confusione di cui la scuola in generale farebbe volentieri a meno.
Anche per il mondo della scuola è necessario che diventi esigibile il diritto alla salute sancito dall’articolo 32 della nostra Carta costituzionale.