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Referendum 2025: i fuori sede vogliono votare

Udu e Rete studenti medi chiedono al governo di garantire a milioni di cittadini un diritto costituzionale

Gli studenti e le studentesse fuori sede vogliono votare. All’avvicinarsi dell’appuntamento con i referendum promossi dalla Cgil, il ministro Piantedosi ha dichiarato in sede di question time la mancanza di copertura legislativa.

“Ci chiediamo a che cosa si riferisca il ministro, quando esiste una legge sul voto fuori sede bloccata da 20 mesi, incardinata nella commissione del Senato presieduta da Forza Italia”, attaccano in una nota Udu e Rete degli studenti medi.

“L’unica cosa che manca realmente – aggiungono – è la volontà politica di garantire il diritto costituzionale a 5 milioni di italiani, casualmente in concomitanza dei referendum di questa primavera. Per questo, oggi eravamo in piazza a manifestare la nostra posizione” dichiara Anna Tesi, delegata al voto fuori sede per l’Unione degli universitari.

“Oltre a Malta, siamo l’unico paese di tutta l’Unione Europea a non dotarsi di una legge per il voto fuori sede: è inaccettabile oltre che ridicolo essere fanalino di coda anche in questa tematica, quando basterebbe guardare come funziona in tutti gli altri paesi per colmare questa lacuna gravissima. Vogliamo una legge per tutti i 5 milioni di cittadini fuori sede, studenti e lavoratori.” dichiara Paolo Notarnicola, coordinatore della Rete degli studenti medi.

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