Calabria Verde

CALABRIA VERDE REGNA LO STATO CONFUSIONALE

CALABRIA VERDE REGNA LO STATO CONFUSIONALE

FLAI CGIL E CGIL COSENZA CHIEDONO CERTEZZE

Non c’è pace per i lavoratori/trici di Calabria Verde, l’azienda regionale per la forestazione e per le politiche della montagna. Per come avevamo ampiamente previsto il 2020 non si è chiuso positivamente per quanto riguarda lo scottante tema della retribuzione.

L’anticipazione diretta da parte dell’Inps della Cisoa, Cassa Integrazione Salariale Operai Agricoli, ha creato delle disparità di trattamento sul territorio regionale, in molti sono rimasti, ancora oggi, senza il pagamento della cassa integrazione, che è stata erogata per circa l’80% non della retribuzione mensile, ma bensì dei massimali utilizzati dall’ente di previdenza, di conseguenza, il restante 20% pagato direttamente da Calabria Verde, non rappresenta la totalità del salario dei lavoratori/trici. Resta da capire come, nonostante le garanzie fornite dall’assessore regionale al ramo, Gianluca Gallo, in che forma sarà pagata la parte di salario mancante, che, con ogni probabilità si sommerà anche quella relativa alla mensilità di dicembre.

Ad oggi Calabria Verde ha prorogato la cassa integrazione almeno fino al 15 di gennaio 2021, ma al momento non è dato sapere se si ritornerà all’anticipazione da parte dell’ente, o si continuerà con il pagamento diretto dell’Inps.

L’azienda ha, inoltre, comunicato che verranno sospese le reperibilità del servizio AIB (servizio antincendio boschivo) senza che siano state fornite delle motivazioni specifiche, cosa che avevano evitato di fare quando, su nostra richiesta, avevamo provato a fare sospendere tali attività nei territori dove l’alta incidenza di contagiati da Covid 19 destava non poche preoccupazioni.

 

Da quanto possiamo constatare si evince uno stato confusionale, da cui la gestione della Forestazione in Calabria non riesce ad uscire.

Confusione che regna anche sul finanziamento complessivo, ferma restando la nostra critica al taglio di 40 milioni di euro da parte del Governo, ci sentiamo in obbligo di esternare alcune riflessioni.

Per quanto riguarda il 2019 la spesa complessiva sostenuta dalla regione Calabria per la manodopera è di circa 166 milioni di euro, a cui vanno aggiunte le spese per forniture, noli, formazione, D.P.I, visite mediche ed il 3,50% di spese generali, il tutto per un complessivo di 176 milioni di euro, a questi vanno aggiunti i 10 milioni di euro come somme a disposizione del dipartimento per tutte le attività di foresta e forestazione e per le attività  AIB, per un totale quadro economico per il piano attuativo di 186 milioni di euro.

Se a questo sottraiamo i 30.144.710,11 milioni dei lavoratori/trici di Calabria Verde ex Fondo Sollievo storicizzati nel bilancio regionale, restano circa 156 milioni di cui 130 finanziati con fondi governativi, in considerazione del fatto che per 90 gg i lavoratori hanno usufruito di cassa integrazione per cattive condizioni climatiche, ci chiediamo quanto sia l’incremento Regionale sulla spesa Complessiva.

Ovviamente in questo computo non consideriamo il costo legato all’utilizzo dei lavoratori/trici sorveglianti idraulici retribuiti con fondi derivanti dai Lavori Pubblici con una cifra che si aggira intorno ai 10 milioni, e degli ex Lsu ed Lpu delle ex Comunità Montane stabilizzati in Calabria Verde con contributi Governativi.

Per l’annualità 2020 vi è stato il taglio suddetto, ma bisogna considerare i pensionamenti che, ormai, sono circa 500 annui, ed i circa 5 mesi di cassa integrazione necessari per arginare il propagarsi della pandemia all’interno dei cantieri.

Quindi se pur in parte giusto, riteniamo eccessivo l’allarme lanciato dagli organi preposti e soprattutto che a pagare siano sempre i lavoratori e le lavoratrici del settore.

La Cgil è pronta, per come ha dimostrato nelle continue sollecitazioni al Governo, a fare una battaglia per recuperare risorse, ma alla base ci deve essere chiarezza e trasparenza, e soprattutto le stesse devono essere finalizzate non soltanto al mantenimento dello status quo, ma ad un rilancio del settore, visto il numero dei pensionamenti annui, è stato previsto che entro il 2023, la Calabria avrà in dotazione circa 1000 Forestali, numero esiguo per prevenire e fronteggiare il dissesto idrogeologico, che la nostra Regione subisce sistematicamente.

A nessuno sfiori l’idea di una privatizzazione del settore, a questo ci opporremmo con tutte le nostre forze, facciamo sintesi e creiamo sinergie affinché si possa proporre l’idea di forestazione sostenibile.

 

 

 

 

Il segretario Generale della Flai Cgil di Cosenza 

Giovambattista Nicoletti

                            

  Il Segretario Generale della Cgil di Cosenza

              Umberto Calabrone