“Le priorità devono essere lavoro, diritti e pace”
“Davanti alle sfide e ai problemi internazionali, la priorità strategica dell’Europa non può essere la corsa al riarmo. Le priorità devono essere lavoro, diritti e pace, perché l’Europa è nata per questo ed è questo che l’ha resa forte”. Così il segretario generale della Cgil, Maurizio Landini, intervenendo oggi a Bruxelles all’esecutivo della Confederazione europea dei sindacati, alla presenza della vicepresidente esecutiva della Commissione europea Teresa Ribera.
==> https://www.cgil.it/ufficio-stampa/ue-landini-no-a-riarmo-utilizzare-fondi-per-europa-sociale-e-del-lavoro-o32f64qh
Per il leader della Cgil “i fondi europei vanno utilizzati per rilanciare le politiche industriali, per impedire i licenziamenti, tutelare i lavoratori e qualificare le loro competenze nei processi di transizione ecologica e digitale, per rafforzare le politiche sociali e garantire a tutte e tutti il diritto all’istruzione e alla sanità pubblica, per tutelare i salari e le pensioni davanti alla crescita del costo della vita”.
“L’Unione Europea – aggiunge Landini – deve esercitare il ruolo di una vera comunità politica, economica e democratica, che definisca finalmente politiche europee per un sistema comune su difesa, economia e fisco, politiche industriali e Stato sociale. Il riarmo non può essere la priorità strategica dell’Unione”. “Gli 800 miliardi di euro, di cui 650 fuori dal Patto di stabilità, e presi dai fondi di coesione, sono risorse – sottolinea il segretario generale – sottratte alla creazione di posti di lavoro e allo stato sociale. Risorse – incalza – che non creeranno lavoro in Europa, non ‘faranno girare l’economia’, perché circa il 70% di questa cifra sarà impiegata per comprare armi che aumenteranno i profitti delle aziende statunitensi”.
“Oggi pomeriggio – prosegue Landini – come sindacato europeo, firmeremo un Patto per il dialogo sociale con la Commissione europea e con i datori di lavoro. Questo Patto per noi significa affermare l’Europa sociale e del lavoro e rifiutare in modo netto l’Europa del riarmo”. “Chiediamo all’Unione Europea – conclude il segretario generale – di agire per la pace, una pace giusta tramite il diritto internazionale, il multilateralismo e la diplomazia”.